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In Italia, a partire dal primo Cinquecento, le fonti archivistiche e letterarie usano in modo univoco la parola libro per significare sia i volumi disegnati da pittori, scultori, architetti, decoratori o argentieri, sia i volumi di disegni di uno o più artisti, di una o più scuole, formati da collezionisti, conoscitori e amatori. Gli uni e gli altri volumi costituiscono gli elementi di un unico grande insieme, l’insieme dei libri di disegni, all’interno del quale è possibile riconoscere almeno due distinti sottoinsiemi: quello dei libri disegnati e quello dei libri dei disegni.
Da una parte, il libro disegnato - con modelli, studi, schizzi - è, da Leonardo all’età contemporanea, il prodotto dell’intelligenza del singolo artista, del maestro e della sua cerchia, di un atelier, e dunque del metodo e dell’organizzazione individuale o collettiva del lavoro creativo. In quanto tale, è un insieme finito e complesso di disegni originali - diversi fra loro per materia stilistico-formale, contenuto e funzione -, che non può essere studiato, né tanto meno compreso nella sua interezza e complessità solo attraverso l’analisi dei suoi singoli elementi e dei caratteri codicologici, ma richiede di essere analizzato sotto ogni aspetto in relazione con oggetti analoghi e comparabili, i più vicini e i più pertinenti possibili.
Dall’altra parte, il libro dei disegni da collezione, divenuto nella tradizione nord-europea del Sei-Settecento l’album di disegni, è, da Giorgio Vasari a Giuseppe Bossi, una stratificazione di elementi grafici, eterogenei e disomogenei, operata da una o più intelligenze di amatori, collezionisti, conservatori o restauratori. I disegni di uno o più artisti, di uno o più ateliers, che lo compongono, hanno perduto nel nuovo assetto la loro originaria configurazione materiale, stilistico-formale, contenutistica e funzionale. Per questa loro specificità, i libri o album di disegni da collezione costituiscono straordinari campi e strumenti di indagine per la riscoperta, la conoscenza e la ricostituzione di libri disegnati preesistenti, dei quali spesso conservano fascicoli, pagine e vetera fragmenta.

Vita Segreto, borsista della Fondazione Roberto Longhi di Firenze e dottore di ricerca in Storia dell’Arte Medievale e Moderna presso l’Università di Palermo, è professore di prima fascia (Full Professor) di Storia dell'Arte Moderna (Early Modern Art History) presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. In precedenza ha insegnato Storia dell'Arte nei licei e si è occupata di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale lavorando come Storico dell'Arte presso la Soprintendenza BB. CC. AA. di Palermo.
I suoi studi si sono concentrati sulla pittura italiana ed europea dell'Età della Controriforma, sulla storia del disegno nell’Età moderna, sulle origini e i modelli educativi delle prime Accademie del Disegno, sul rapporto tra teoria del disegno e trattatistica del Rinascimento e del Barocco. Ha curato alcuni convegni internazionali presso l’Accademia di Belle Arti e l’Accademia di San Luca di Roma sui libri di disegni, la tradizione manoscritta del Libro di Pittura di Leonardo da Vinci, le Accademie del Disegno di Firenze, di Bologna e di Roma, la genesi della storia e della teoria dell’arte nel primo Seicento attraverso gli scritti di Giorgio Vasari, Giovan Battista Armenini e Federico Zuccari. È promotrice e presidente della Edizione Nazionale delle opere di Federico Zuccari, finanziata dal Ministero della Cultura della Repubblica Italiana.
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Veranstaltung auf Italienisch. / In lingua italiana.
Teilnahme (via zoom oder vor Ort) am Lektüreseminar nur nach Anmeldung: seminar@zikg.eu. / Per la partecipazione (a distanza via zoom o in presenza) al seminario di lettura è necessaria una registrazione: seminar@zikg.eu.